IL CONVENTO DI SANT ANTONIO risale al XVII secolo, conserva un importante crocifisso ligneo, attribuito a padre Umile da Petralia, creatore di molte opere simili in zona. Tale effigie, secondo la tradizione popolare, si rese protagonista in passato di un prodigioso miracolo, attestato inoltre da una preziosa tavoletta lignea del tempo: liberò la cittadina dalla peste.Il 1º ottobre 1656, secondo la leggenda, una luce luminosa e un rombo portentoso si abbatterono in chiesa avvolgendo l'imponente opera d'arte, nel momento in cui il volto del Cristo, fino ad allora chinato sulla parte sinistra, si spostò verso quella destra. Nello stesso attimo in cui avvenne questo prodigioso evento, Stigliano fu liberata dal terribile morbo che aveva decimato la popolazione a circa 1600 anime.
La chiesa vanta inoltre una facciata barocca del XVII secolo con un imponente campanile con cupola a carattere arabeggiante e due preziosi quadri del XVII secolo, attribuiti ad Antonio Stabile, uno dei quali raffigura la Vergine Maria col Bambino. Un altro dipinto risalente al XVIII secolo raffigurante l'Immacolata con Santo monaco è attribuito a Domenico Guarino. La Chiesa, che in origine era dedicata a Santa Maria la Nova, probabilmente della struttura attuale comprendeva soltanto la facciata. Il campanile, infatti, apparteneva al convento di Sant'Antonio che si trovava nella parte del paese tutt'oggi conosciuta con il nome di area di Sant' Antonioi clic qui per effettuare modifiche.
La chiesa vanta inoltre una facciata barocca del XVII secolo con un imponente campanile con cupola a carattere arabeggiante e due preziosi quadri del XVII secolo, attribuiti ad Antonio Stabile, uno dei quali raffigura la Vergine Maria col Bambino. Un altro dipinto risalente al XVIII secolo raffigurante l'Immacolata con Santo monaco è attribuito a Domenico Guarino. La Chiesa, che in origine era dedicata a Santa Maria la Nova, probabilmente della struttura attuale comprendeva soltanto la facciata. Il campanile, infatti, apparteneva al convento di Sant'Antonio che si trovava nella parte del paese tutt'oggi conosciuta con il nome di area di Sant' Antonioi clic qui per effettuare modifiche.
LA CHIESA MADRE è dedicata a Santa Maria Assunta, presenta una facciata in stile barocco.
Essa può vantare numerose opere d'arte tra le quali spicca un sontuoso polittico del XVI secolo attribuito a Simone da Firenze, caratterizzato da una solenne statua della Vergine (Madonna del Polittico) e da dipinti con santi, angeli e Dio Padre. Esso apparteneva al convento di Sant'Antonio che fu distrutto nel XIX secolo così come una statua lignea di Sant'Anna con la Vergine e una Santa Lucia.
La struttura è caratterizzata da una splendida volta in legno dorato nella navata centrale e tante cupole nelle due navate laterali. Molto particolari sono il coro in legno intagliato, fatto rifare nel XIX secolo dall'arciprete Correale, e l'armadio ligneo della sacrestia costruito a spese dell'arciprete Tancredi. Interessante anche la statua della Vergine Assunta, di scuola veneta, conosciuta con il nome di Santa Maria della Neve, che fu donata alla chiesa nel 1522. Notevole la cripta, nella parte sottostante la chiesa, all'interno della quale venivano seppelliti i morti e dove, di recente, sono stati rinvenuti alcuni affreschi.
L'organo a canne della chiesa è stato costruito nel 1930 da Francesco Consoli[9]. A trasmissione pneumatico-tubolare, la sua consolle ha due tastiere di 61 note ciascuna ed pedaliera dritta di 27 note.
Essa può vantare numerose opere d'arte tra le quali spicca un sontuoso polittico del XVI secolo attribuito a Simone da Firenze, caratterizzato da una solenne statua della Vergine (Madonna del Polittico) e da dipinti con santi, angeli e Dio Padre. Esso apparteneva al convento di Sant'Antonio che fu distrutto nel XIX secolo così come una statua lignea di Sant'Anna con la Vergine e una Santa Lucia.
La struttura è caratterizzata da una splendida volta in legno dorato nella navata centrale e tante cupole nelle due navate laterali. Molto particolari sono il coro in legno intagliato, fatto rifare nel XIX secolo dall'arciprete Correale, e l'armadio ligneo della sacrestia costruito a spese dell'arciprete Tancredi. Interessante anche la statua della Vergine Assunta, di scuola veneta, conosciuta con il nome di Santa Maria della Neve, che fu donata alla chiesa nel 1522. Notevole la cripta, nella parte sottostante la chiesa, all'interno della quale venivano seppelliti i morti e dove, di recente, sono stati rinvenuti alcuni affreschi.
L'organo a canne della chiesa è stato costruito nel 1930 da Francesco Consoli[9]. A trasmissione pneumatico-tubolare, la sua consolle ha due tastiere di 61 note ciascuna ed pedaliera dritta di 27 note.
MUSEO CONTADINO
Molto del passato stiglianese lo si può ripercorrere toccando con mano suppellettili, arnesi domestici e da lavoro, costumi tradizionali e un magnifico frantoio in pietra raccolti e sistemati con cura da Rocco Derosa e Antonio Fanelli nel prezioso museo L'angolo della memoria. Spazio ubicato nel centro storico, nei pressi della Chiesa Madre, e aperto gratuitamente al pubblico, a cui si aggiunge anche una tipica casa contadina completamente restaurata e arredata e un centro documentazione ricco di testi e immagini di interesse storico locale e regionale.
Molto del passato stiglianese lo si può ripercorrere toccando con mano suppellettili, arnesi domestici e da lavoro, costumi tradizionali e un magnifico frantoio in pietra raccolti e sistemati con cura da Rocco Derosa e Antonio Fanelli nel prezioso museo L'angolo della memoria. Spazio ubicato nel centro storico, nei pressi della Chiesa Madre, e aperto gratuitamente al pubblico, a cui si aggiunge anche una tipica casa contadina completamente restaurata e arredata e un centro documentazione ricco di testi e immagini di interesse storico locale e regionale.